Endoscopia Digestiva
Che cos’è?
L'Endoscopia è una procedura diagnostica che consente di esplorare le cavità anatomiche. E' una metodica particolarmente utile nella stadiazione delle neoplasie e fornisce informazioni indispensabili sulla scelta del trattamento più adeguato.
Gli strumenti endoscopici permettono di valutare, riconoscere e trattare anche le più precoci alterazioni della mucosa grazie alla magnificazione e alle colorazioni ottico-digitali.
A che cosa serve?
L’Endoscopia Digestiva serve per verificare eventuali alterazioni presenti nell’apparato digerente: Esofagogastroduodenoscopia (EGDS) o Rettosigmoidocolonscopia (RSCS), rispettivamente per la valutazione del tratto digestivo superiore e inferiore. Una delle principali indicazioni è la prevenzione di lesioni pre-cancerose che possono essere asportate contestualmente all’esame.
Colonscopia
La colonscopia è indicata:
- alterazioni del colon-retto
- necessità di eseguire attività operative (polipectomia, biopsie di lesioni)
- sanguinamento gastrointestinale (compresa la positività del sangue occulto nelle feci)
- calo ponderale immotivato
- anemia o modificazioni persistenti e significative dell’alvo sorveglianza di pazienti già trattati per neoplasie del colon retto o post polipectomia
- pazienti affetti da malattie infiammatorie (retto colite ulcerosa, morbo di Crohn)
- programmi di screening per la diagnosi precoce di neoplasie del colon retto
Come funziona?
La RSCS (colonscopia) può durare dai 15 ai 30 minuti. Per prepararsi all’esame bisogna seguire una dieta specifica nei giorni precedenti ed è necessaria una preparazione intestinale da terminare circa 4 h prima dell’esame. Entrambe le procedure dovranno essere eseguite in modo accurato e scrupoloso secondo le indicazioni fornite dal medico.
La RSCS è un esame totalmente innocuo, senza radiazioni ionizzanti (ovvero quelle potenzialmente pericolose per il corpo), è spesso considerato un esame doloroso, per questo è generalmente effettuato sotto sedazione (cosciente o profonda) eseguita da un anestesista.
Gli obiettivi della sedo-analgesia in endoscopia digestiva sono:
- garantire una più facile ed accurata esecuzione della procedura endoscopica
- abolire/ridurre il disagio del paziente
- abolire/ridurre l'ansia
- garantire una maggiore sicurezza per il paziente in relazione alla "protezione analgesica"
Al termine di un esame endoscopico, in particolare dopo una sedazione, possono essere richiesti dai 30 ai 60 minuti di ripresa delle normali funzioni. Flatulenza e meteorismo sono sintomi comuni al termine dell’esame a causa dell’aria insufflata; nei centri USI, per ovviare a questo, viene utilizzata la CO2.
Gastroscopia
La gastroscopia è indicata:
- nel sospetto di patologie dell’esofago, stomaco o duodeno, anemia inspiegabile o ematemesi e melena, difficoltà di deglutizione
- quando c’è la necessità di eseguire prelievi bioptici su malattie, come il morbo celiaco, o di effettuare eventuale polipectomia (diagnosticata con altre metodologie) o estrazione di corpi estranei (in urgenza)
Come funziona?
La durata della EGDS (grastroscopia) varia dai 5 minuti agli 8 minuti e per prepararsi all’esame è sufficiente rispettare un digiuno dai solidi di almeno 6 ore precedenti l’esame e di almeno 3 ore dai liquidi. La EGDS è un esame totalmente innocuo, senza radiazioni ionizzanti (ovvero quelle potenzialmente pericolose per il corpo), può essere fastidioso ma in genere non è un esame doloroso. La somministrazione di una sedazione locale con Xilocaina spry o di un blando sedativo rendono l’esame tollerabile.
Rettoscopia
La rettoscopia è indicata:
- in caso di emorroidi
- in presenza di ragadi
- in presenza di polipi anali o rettali
- in presenza di fistole
- in caso di tumori rettali/anali
- per indagare le cause di un sanguinamento ano-rettale e/o eventuali ferite e traumi dell’ano e del retto.
Come funziona?
La rettoscopia viene eseguita ambulatorialmente ed ha una durata di circa 15 minuti. Per eseguire una rettoscopia lo specialista introduce nel canale anale un piccolo cilindro di platica flessibile lungo circa 5-6 centimetri che termina con una microtelecamera e dei canali. La prima consente di visualizzare su uno schermo l’area esplorata – la parete anale e quella rettale –, i secondi servono ad introdurre pinze o aghi utili ad aspirare gas o liquidi o a eseguire, qualora occorresse, biopsie.
La rettoscopia è un esame indolore che può provocare, in pazienti sensibili, solo un leggero fastidio. Prima dell’esecuzione il medico deve comunque essere informato della presenza di eventuali patologie o del fatto che si stiano seguendo specifiche terapie farmacologiche.
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