05-05-2024
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Prevenzione
La prostatite
Dott.ssa Rossana Lucera
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Con il termine prostatite si intende un’infiammazione della prostata associata o meno a dolore perineale e disturbi urinari.
L’infiammazione è stata riscontrata nel 44% degli esami istologici eseguiti per altre patologie ed in assenza di sintomatologia, evidenziando un aumento delle cellule infiammatorie.
L’incidenza è di circa il 10%-15% con una frequenza maggiore negli uomini di età inferiore ai 50anni.
Molto alta è la possibilità di recidive dopo il primo episodio con una percentuale pari al 50%.
In base all’eziologia ed alla durata della sintomatologia, quando presente, si possono distinguere quattro categorie di prostatiti (Classificazione NIH/NIDDK):
- Batterica acuta: infezione batterica acuta che coinvolge l’apparato urinario ed è associata a sepsi generalizzata.
- Batterica cronica: infezione ricorrente dell’apparato urinario secondaria a batteri identificati nella prostata. Di solito si tratta di germi presenti nella flora intestinale (E. Coli, Pseudomonas, Klebsiella, ecc.…).
- Cronica non batterica: infezione caratterizzata da dolore pelvico cronico spesso associato a dolore genitale, eiaculatorio e delle vie urinarie senza cause identificabili di altre patologie.
- Infiammatoria asintomatica: infezione riscontrata solo con esame istologico in associazione ad ipertrofia prostatica o tumore della prostata.
Le cause
- Le forme batteriche acute o croniche di prostatite spesso sono associate a rapporti sessuali non protetti o manovre invasive come posizionamento di catetere vescicale.
- Le forme abatteriche sono ad eziopatogenesi sconosciuta ed associate spesso a disfunzioni del pavimento pelvico, disfunzioni neuroendocrine ed alterazioni del microbioma.
- Le forme asintomatiche vengono spesso riscontrate all’ecografia vescicale come calcificazioni oppure con esami istologici che evidenziano leucociti nei campioni esaminati. Le cause sono multifattoriali: reflusso urinario intraprostatico, residuo post minzionale, alterazione sistema immunitario locale, ecc.…
La diagnosi
La diagnosi principale, nelle forme batteriche, è basata sulla insorgenza della sintomatologia associata a riscontro di microorganismi.
Le forme batteriche acute, come dice il termine stesso, hanno insorgenza acuta, dolore scarsamente localizzato e malessere generalizzato spesso accompagnato da rialzo febbrile.
Le forme batteriche croniche sono, invece, associate ad infezioni ricorrenti delle vie urinarie, dolore e sensazione di peso a livello della regione perineale e pelvica e disuria. In queste forme la sintomatologia può durare fino a tre mesi e purtroppo recidivare con molta frequenza nei mesi ed anni a seguire.
Le forme abatteriche sono caratterizzate da dolore pelvico cronico senza eziologia identificabile ed associate spesso a dolore eiaculatorio, dolore genitale, sintomi urinari e disfunzione erettile.
Infine le forme asintomatiche, che vengono diagnosticate solo con esami istologici eseguiti per sospetto di adenocarcinoma della prostata, si associano spesso ad aumento di volume della prostata e quindi possono essere responsabili di tutta la sintomatologia ad esso associata fino alla ritenzione acuta di urine.
In tutti i casi è sempre consigliabile:
- una visita urologica, per valutare con esplorazione rettale la grandezza e dolorabilità della prostata;
- dosaggio del PSA, che nella maggior parte dei casi sarà elevato;
- esame delle urine con sedimento e coltura.
Dopo la visita l’urologo valuterà se procedere con ulteriori accertamenti quali:
- spermiocoltura o tamponi uretrali, quando non c’è riscontro di infezione dall’esame delle urine;
- ecografia apparato urinario, per escludere il coinvolgimento di altri organi;
- RMN multiparametrica della prostata, per escludere altre patologie
La terapia
Le forme batteriche vengono trattate con antibiotico specifico per germe responsabile ed antinfiammatori steroidei e non per sintomatologia dolorosa.
Spesso, soprattutto nelle forme croniche, si associano integratori specifici ad azione antinfiammatoria locale (supposte) o sistemica (compresse).
Nelle forme croniche asintomatiche, associate spesso ad ipertrofia prostatica, la terapia è fondamentalmente la cura dell’ipertrofia prostatica.
Conclusione
Il benessere della prostata dipende da molteplici fattori ma come sempre la prevenzione è indispensabile per prevenire la maggior parte delle patologie ed evitare così l’insorgenza di forme complicate.
Non aspettare i sintomi… previenili!
Dott.ssa Rossana Lucera
Medico-Chirurgo
Specialista in Urologia
Urologia ginecologica
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