05-05-2023
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Medicina
Lo stress in dermatologia
Stefano Simoni
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Possiamo definire lo "stress" come la risposta psicologica e fisiologica che l'organismo mette in atto nei confronti di azioni, difficoltà o eventi della vita valutati come pericolosi o con eccessive difficoltà. Questo scatena una forte pressione emotiva che varia molto da individuo ad individuo: può accadere per eventi comuni, come un compito in classe o un esame, oppure per eventi drammatici, come un incidente o la morte di un conoscente o parente. Il dato in sé non è nuovo tanto che già Ippocrate nei suoi scritti menzionava gli effetti dello stress sulla pelle.
È altresì molto familiare il concetto di somatizzazione per cui risulta difficile per un dermatologo non tener conto dei fattori emotivi quando alcune patologie cutanee vi dipendono in modo molto evidente.
Allo stato attuale delle conoscenze non è possibile delineare con precisione i meccanismi fisiopatologici in grado di determinare il nesso tra disturbi psicologici e sintomatologia cutanea.
Si entra così nel campo della neuroimmunologia e in particolare del sistema neuroimmunocutaneo, dei neuromediatori e dei neuroormoni, chiamando quindi in causa il sistema nervoso autonomo, l'asse ipotalamo-ipofiso-surrenale ed i sistemi cardiovascolari metabolici e immunitari per cui, attraverso circuiti riflessi, viene regolata la risposta infiammatoria.
Di seguito si elencano le patologie più comuni che vengono scatenate o aggravate da condizioni di stress:
- Prurito: è la forma più comune di reazione, basti pensare al concetto di “grattacapo” quando ci si gratta la testa per un problema. Per poter affermare che tale sintomo è dovuto a situazioni di stress è necessario escludere le numerose patologie che possono determinarlo come cardiopatie, nefropatie, reazioni allergiche, parassitosi, etc.
- Dermatite seborroica: è una reazione infiammatoria dovuta all'eccessiva secrezione di sebo, sostanza ricca di acidi grassi molto irritanti che, a contatto con la cute, genera forte arrossamento e desquamazione nelle zone seborroiche: testa, fronte, guance, parte superiore del dorso e regione sternale.
- Psoriasi: patologia cutanea molto frequente, colpisce circa il 2% della popolazione e nella sua forma più comune è costituita da chiazze eritematosquamose più o meno spesse che possono interessare vaste aree corporee, generando frequentemente, per la pessima qualità della vita che ne deriva, forti compromissioni dello stato psichico del paziente che, a loro volta, peggiorano la malattia.
- Orticaria: è dovuta alla comparsa improvvisa di pomfi di varie dimensioni, con forte prurito che genera uno stato di prostrazione più o meno importante e che necessita di intervento immediato. Comunemente e' dovuta alla reazione dell'organismo all'introduzione di allergeni quali farmaci ed alimenti, punture di insetti, inalazione di pollini ma può essere dovuta anche a sforzi fisici, pressione sulla cute, caldo, freddo, sole (orticarie fisiche). Molte volte, però, non risulta, nei numerosi accertamenti effettuati, la presenza di un allergene per cui si parla di orticaria cronica o orticaria colinergica, da alcuni studiosi accostata a disturbi emotivi rilevanti.
- Alopecia areata: è una malattia autoimmune che comporta la perdita improvvisa di capelli e peli che può presentarsi in varie forme e assumere diversi livelli di gravità. Comunemente compaiono chiazze tondeggianti al cuoio capelluto ed alla barba, senza segni infiammatori. Nelle forme più gravi può interessare tutto il corpo per cui si parla di alopecia universale. Essa ha un fortissimo impatto sulla qualità della vita dei pazienti e in alcuni casi può essere persino devastante, generando gravi nevrosi anche per la mancata risposta alle terapie attuali.
- Lichen planus: è l'eruzione di papule pruriginose che può interessare anche vaste zone del corpo e le mucose orali e genitali, le cui cause non sono note. Molti pazienti la riconducono a forti stati di ansia per eventi gravi insorti poco prima della comparsa.
- Dermatite atopica: è dovuta ad una spiccata sensibilità della cute e delle mucose al contatto con numerosi allergeni (pollini, acari, piante, saponi, fibre sintetiche, creme con conservanti, etc.) che determina una dermatite cronica costituita da forte arrossamento ed intenso prurito. Insorge nell'infanzia e di solito guarisce intorno alla pubertà ma in circa il 20% dei casi può persistere anche dopo e durare tutta la vita. Lo stress è un fattore aggravante, dovuto alle conseguenze in special modo del prurito: difficoltà nel prendere sonno, agitazione, difficoltà di relazione, etc. Con le più recenti terapie si possono, tuttavia, ottenere prolungate remissioni.
- Acne: l'azione dello stress in questa comune patologia in realtà è molto controversa. È difficile, infatti, stabilire se esso abbia un ruolo nel peggioramento delle eruzioni, che interessano in particolare il volto, ma sicuramente la patologia è fonte nei pazienti di disagio e insicurezza e può compromettere notevolmente la qualità della vita adolescenziale e dell'adulto quando non si risolve spontaneamente.
In sintesi tutte le patologie brevemente sopra descritte possono incidere sui vari aspetti della vita: lavoro, famiglia, vita sessuale, attività quotidiane, etc. provocando insicurezza, bassa autostima, consapevolezza della propria condizione e conseguente preoccupazione delle reazioni e opinioni altrui. Tutto ciò conduce ad ansia e depressione, con aumento e cronicizzazione della situazione stressante che si vive giornalmente.
A tal proposito sono stati ormai introdotti da tempo dei questionari con domande a cui si danno punteggi per la valutazione finale della qualità di vita del paziente.
Compito del dermatologo è, quindi, quello di valutare anche questi aspetti per decidere se è il caso di avvalersi dell’ausilio di uno psicologo, il cui operato molte volte può portare a benefici consistenti.
Dott. Stefano Simoni
Specialista in Dermatologia
Già Primario I.D.I. - Roma
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U.S.I. Lido di Ostia (Villa del Lido) - Viale del Lido, 3